i locali sotterranei della stazione normalmente adibiti al carico dei vagoni postali, requisiti dai nazifascisti, furono trasformati in stazione di partenza verso l' annientamento, per i convogli diretti a Auschwitz e Bergen - Belsen
nascosti alla vista dei comuni civili e passeggeri, le vittime venivano caricate a forza dalle SS e dai repubblichini italiani sui carri postali, che venivano poi sollevati da un sistema elevatore fino al piano della sede ferroviaria dei treni in partenza
i camion carichi di prigionieri invece facevano la spola tra il carcere di San Vittore e la stazione alla luce del giorno, ma erano resi invisibili ai più dalla paura, dall' impotenza o peggio dall' indifferenza, parola che accoglie il visitatore del binario 21, ora trasformato in memoriale
per ricordare le centinaia di nomi a cui a partire da qui - a due passi dalla nostra quotidianità - venne barbaramente negato il diritto di esistere