lunedì 27 febbraio 2012

rianimazione a suon di musica

la rianimazione cardiopolmonare (RCP) è quella metodica che mediante il massaggio cardiaco e la respirazione assistita consente anche a soccorritori  non di professione e ai non medici di mantenere in  vita le persone colpite fino all' arrivo dei soccorsi professionali

il cosiddetto BLS (Basic Life Support) viene  insegnato diffusamente a vare categorie di persone che per il loro lavoro sono a contatto col pubblico e perciò possono trovarsi nelle condizioni di dover assistere  persone colpite da arresto cardiorespiratorio

il cardine di queste manovre, più ancora che nella respirazione,  risiede nel corretto massaggio cardiaco, che per essere efficace  deve essere applicato con una frequenza di circa 100 volte al minuto

tempo e ritmo sono dunque fondamentali

e cosa meglio della musica racchiude in sè questi  elementi ?

è stato dimostrato che far ascoltare alcuni brani musicali ai soccorritori che eseguono la rianimazione
sincronizza il loro massaggio cardiaco alla giusta frequenza desiderata
funziona  !
e non solo l' ascolto diretto, funziona anche  ricordarsi mentalmente il brano musicale  mentre si si esegue il  soccorso !

provate  ad ascolare  Stayin' alive dei Bee Gees o Achy breaky heart di  Billy Ray Cyrus o la canzoncina per bambini Nellie the Elephant ...

... il vostro cuore e il vostro orologio interno inizieranno a battere  a 100 colpi al minuto !

insomma,  un' ennesima dimostrazione che la musica non solo aiuta a vivere, a volte salva anche la vita  !

                                                       Rollei 35 - Neopan 400


                                                compattina digitale Finepix F30




venerdì 24 febbraio 2012

1 4 2

ovvero:
one for two
una bicicletta per due

forse non era davvero così, ma a me - inguaribile romanitico - è piaciuto vederla così
:-)























                                                     Fuji Finepix X100

martedì 21 febbraio 2012

ricordo d' estate

neve, freddo, il lungo inverno ancora da passare, la primavera solo un timido miraggio

sull' albero davanti alla mia finestra,  finalmente il  bianco della neve  comincia a sciogliersi
ecco delinearsi con nitidezza una sfera bianca prima mimetizzata,  imprigionata tra i rami  spogli

ricordo di un gioco d' estate  improvvisamente interrotto  
memoria  di passata   allegria
attesa tranquilla  di nuove voci e nuove grida di bambini alla prossima stagione























                                                               Nikon D90

domenica 19 febbraio 2012

cath lab

il laboratorio di emodinamica, come si può tradurre in italiano l' espressione anglosassone, è il luogo di incontro tra alta tecnologia biomedica e intervento umano

qui si eseguono gli esami coronarografici per la diagnosi e il trattamento endovascolare delle stenosi coronariche, in condizioni di emergenza durante gli eventi acuti oppure durante  ordinarie procedure interventistiche

queste immagini documentano anche  un altro aspetto, che i dati statistici ampiamente confermano, la crescente presenza in ruoli chiave  dalla componente femminile in medicina

sono immagini  per ricordare anche  che,  se  scienza e tecnologia sono importanti,  le doti personali di  esperienza, formazione, intelligenza, cultura e manualità restano fondamentali e spiegano perchè la  Medicina resti pur sempre un' arte




























                                                 compattina Fuji FX 30

giovedì 16 febbraio 2012

on a mission from God

il famoso motto dei mitici Blues Brothers, "siamo in missione per conto di  Dio"

ancora una volta le suggestioni del cinema possono essere  ispirazione per  chi ama fotografare

 sotto lo sguardo dei santi Giacomo e Giovanni Battista  e del Padre affrescati,  un elettricista  ripara
l' impianto d' illuminazione per l' altare della bella chiesetta  di San Cristoforo

in cima alla scala pericolante anche lui a modo suo può stare tranquillo e e pensare
I' m on a mission from God
:-)




                                                        Fujifilm X100

martedì 14 febbraio 2012

fermata d' autobus

nella storia del cinema  ci sono  opere  minori ma che comunque hanno segnato il cammino di grandi artisti, come questo fermata d' autobus di Joshua Logan, con la grande Marilyn nel ruolo di Cherie

titoli diventati quasi proverbiali e forse per questo possibile inconscia fonte  d' ispirazione del fotografo
nel suo vagabondare

la gente in attesa alla fermata mi ha sempre incuriosito come campione di umanità e  i minuti
passati in attesa dell' autobus o del tram assomigliano a quelli passati aspettando il treno  quando il
passaggio a livello (autocitazione)  è chiuso











                                              Leica M6 - Neopan 400 e Fujifilm X10

domenica 12 febbraio 2012

il poeta (e il fotografo)

Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto variate !

L' ore del giorno e le quattro stagioni,
un po' meno di sole  o più di vento,
son lo svago e l' accompagnamento
sempre diverso per le sue passioni
sempre le stesse;  ed il tempo che fa
quando si leva, è il grande avvenimento
del giorno, la sua gioia appena desto.
Sovra ogni aspetto lo rallegra questo
d' avverse luci, le belle giornate
movimentate
come la folla in una lunga istoria
dove azzurro e tempesta poco dura,
e si alternano messi di sventura
e di vittoria.
Con un rosso di sera fa ritorno,
e con le nubi cangia di colore
la sua felicità,
se non cangia il suo cuore.

Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini; ma quanto,
quanto beate !

Il poeta, Umberto Saba, Il Canzoniere


non sono certo  poeta, ma in questi versi un poco  riconosco me stesso
e chi come me con la fotografia prova a raccontare quegli attimi di poesia
che si incontrano nella vita di ogni  giorno

                                           Contax G2, Planar 45 mm, Neopan 400

venerdì 10 febbraio 2012

obituary

necrologio

una settimana fa, la notte del 3 febbraio,  è mancata all' affetto dei suoi cari....

la gattina Giada, di età presunta circa 10 - 11 anni, trovatella, dal colore degli occhi uguale a quello del suo nome









giovedì 9 febbraio 2012

conservazione e restauro

ho visto una luce strana provenire dall' interno della chiesetta
è San Cristoforo al Naviglio, a Milano,  un gioiellino quattrocentesco a due passi da casa mia

entro e vedo potenti fari illuminare  vecchie pareti affrescate e  intonaci scrostati sotto cui si intravvedono antichi mattoni e tutt' attorno sono eretti dei ponteggi

è in corso un' operazione di restauro e due giovani esperte in camice bianco sono al lavoro per ripulire e ravvivare le antiche pareti, con una  somiglianza  che mi colpisce tra la loro  divisa da lavoro e la mia, che invece mi dedico alla cura degli ammalati
mi colpisce anche la loro giovinezza e il modo di fare che appare sicuro, deciso, esperto, lo sguardo serio e attento, il loro  parlarsi scambiandosi indicazioni e commenti e penso a quanti anni di  studio e passione dietro tutto ciò,  per dedicarsi a questo speciale tipo di medicina dell' arte

leggo su wiki che  il restauro e la conservaziione sono nati relativamente da poco, solo   nei primi decenni del '900, negli anni venti e trenta,  nei migliori  istituti di Belle Arti come  Boston,  Londra e Monaco, e - ovviamente - anche  Firenze, all' Opificio delle pietre dure  dove  ad opera di  Ugo Procacci  il restauro diventa una vera e propria discipilina scientifica, non più lasciata ai cosiddetti  "pittori di galleria"

lo studio e l' analisi scientifica dell' opera diventano la base da cui parte ogni lavoro di restauro,  anche mediante l' utilizzo di metodiche  fisico-chimiche e di tecniche come la radiologia,  che ancora curiosamente mi  fanno ripensare all' analogia dei camici bianchi

come nella cura di un paziente, ogni tappa del processo di restauro  viene registrato e documentato, ogni scoperta può tornare  utile  per la cura di un' altra opera d' arte, come di  un altro malato
e come in medicina  anche  nell' approccio al restauro d' arte sono state create delle "linee guida" che dettano la via maestra per procedere scientificamente a chi poi conservatore o medico, applica sempre la sua personale "arte"

nel restauro e conservazione delle opere d' arte, come in medicina, metdodo scientifico e sensibilità individuale, diagnosi e terapia sono dei processi inscindibili
























                                            Leica M3 con Neopan 400,  Fujifilm X10 e X Pro 1

domenica 5 febbraio 2012

resurrezione

a me una foglia morta fa venire in mente la vita
sì, la vita, non la morte
la vita che sempre ritorna, che ostinatamente sempre risorge e non si arrende mai, stagione dopo stagione, generazione dopo generazione
non importa che questa singola foglia non ci sia più, pure era bellissima, ma è  grazie anche ad essa e al suo finire che la pianta nel suo profondo continua a vegetare e prepara la rinascita di nuovi fiori, di nuovi frutti,   di nuove fronde
non importa se noi esseri umani non siamo eterni
forse è sufficiente  se col nostro  passaggio lasciamo un piccola traccia, diamo una mano agli altri esseri (umani e non solo) a sopravvivere, portiamo ciascuno il nostro granello di sabbia del fardello dell' umanità, siamo partecipi di un frammento solo di eternità 
se tutto questo abbia un significato ultimo oppure no io non  lo so
molti danno a questo significato un nome divino, ma  allora è la divinità che deve chiedersi qual è il senso della sua esistenza,  della sua eternità

auferstehen, ja auferstehen wirst du (risorgerai, si  risorgerai), canta il coro possente nel finale della seconda sinfonia di Mahler, ed  evocando un brivido nel profondo fa piangere di tristezza e di gioia questo inno immortale  alla speranza nella continuità della vita
un ascolto, Leonard Bernstein






















Leica M6, Summicron 50, Fuji Neopan 400

venerdì 3 febbraio 2012

il passaggio a livello


il passaggio a livello è un elemento nel paesaggio che  mi ha sempre affascinato fin da bambino,
quelle sbarre rosse e bianche,  sollevate come lance svettanti verso il cielo oppure inesorabilmente abbassate a sbarrare il passo
 il passaggio a livello era il pezzo più desiderato del trenino elettrico, giocattolo  scomparso dalle camerette superdigitalizzate dei bambini di oggi, il più nominato  nelle letterine ai gesubambini, sanniccolò e babbinatale di riferimento
le sbarrette di latta si abbassavano per davvero al passaggio dei vagoncini, che sferragliavano un po' più forte che sui normali segmenti  di rotaia in miniatura.
una meraviglia

a piedi o in macchina, in bici o in moto, incontrare il passaggio a livello, quello vero, è sempre qualcosa che non manca di evocare  una certa  emozione
le sbarre alzate, l' attraversamento dei binari, con l'  inconscia sensazione di sollievo per non aver  perso minuti preziosi  nell' attesa del treno, è sempre altrettanto inconsciamente accompagnato da un non dichiarato  timore, talchè con la coda dell' occhio oppure apertamente  volgendo  il capo a destra e a sinistra guardiamo verso quella fuga di due rette parallele   per sincerarci che un convoglio non stia per sopraggiungere

in mezzo alla campagna o in città, vicino alle stazioni e nelle periferie,
sono questi i posti dove si incontra il passaggio a livello, o meglio si incontrava, perchè come per i trenini elettrici che non ci sono quasi più anche  i "level crossing"  (all'  inglese) o "railroad crossing" (all' americana) sono forse destinati a scomparire, con il proliferare delle alte velocità e  dei tratti  ferroviari urbani sotterranei e delle metropolitane,  dei sottopassaggi  e cavalcavia ferroviari
veder passare il treno e  sentirlo fischiare diventerà un' esperienza rara, possibile solo nelle  stazioni o correndo in macchina lungo l' autostrada fiancheggiata dal super rapido

perderemo delle emozioni allora, come   quando  sbucando da una curva ci imbattiamo nelle rossozebrate sbarre abbassate;  la parolaccia allora non più inconscia, al massimo  solo pensata e non detta, un  'zz oppure 'aff, è chiuso !
il nostro tempo è così contato !

mi sono accorto che trovare chiuso il passaggio a livello non è poi così negativo, basta calmare i nervi, spegnere il motore, inutile inquinare col rumore e gli scarichi
basta guardarsi un po'  intorno,  altre persone sono  ferme insieme a noi, attimi di vita forzamente bloccati in un fermo immagine che sembra fatto apposta per lasciare andare i pensieri

forse siamo  in  auto con qualcuno, la persona cara,  verso cui  volgere lo sguardo per ricordarsi della sua bellezza, cogliere l' occasione per  regalarle un sorriso e una carezza in più,  per prenderle e per stringerle la mano
o se siamo con un amico riaprire  un discorso interrotto, tanto c'è tempo, con calma
oppure  ancora mettersi a guardare gli altri, osservare questi frammenti di vite e di storie fermi vicino a noi  ad aspettare

a piedi o sulle due ruote questo rapporto con gli altri diventa  quasi fisico e immediato, un commento sul  ritardo o sul tempo, un incontro e una parola con  un conoscente perso di vista da tempo, uno sguardo a dei volti che altrimenti mai ci saremmo fermati ad osservare, la bellezza di un bambino, gli occhi di una ragazza

e poi il treno, ecco che arriva e  passa, il fischio e il rumore ferroso, le luci come in un film che ci scorrono avanti agli occhi e all' interno, dietro i finestrini,  veloci  altre vite, altre sagome, altre storie ci passan davanti per andare chissà dove  lontano, forse per  dove vorremmo partire  anche noi, immobili lì ad aspettare
ma anche loro ci guardano, anche per i i viaggatori il passaggio a livello interrompe qualcosa, alzano gli occhi dal loro giornale,  forse sulla via di casa dopo una  giornata da pendolari, e  vedono noi fermi là sotto in attesa e anche per loro noi siamo vite, storie, persone che tornano a casa o ne sono appena partite o vanno chissà dove...

il  passaggio a livello sembra inventato apposta per imporci una pausa: smetti di correre, calmati, fermati un attimo, finalmente hai un po' di tempo per te, per i   tuoi pensieri e per chi ti sta attorno