L' armonica è uno strumento facile da portare. La togli di tasca, la batti sulla palma della mano per scuoterne via i detriti di tabacco e di porcheria, ed è pronta.
Puoi fare quel che vuoi con un' armonica: note staccate, accordi, melodie ritmate. Puoi plasmare la tua musica con le due mani, ci tiri fuori il suono lamentoso e nostalgico della zampogna, le note grandiose e angeliche dell' organo, i trilli acuti e pungenti del piffero. Poi smetti di suonare e te la rimetti in tasca.
E mentre suoni impari sempre nuovi accorgimenti, nuovi modi di plasmare l' arietta con le mani, di pizzicarla con le labbra; e nessuno t' insegna. Ti guardi attorno e senti: talora tutto solo nell' ombra, a mezzodì; talora a sera sulla soglia della tenda dopo cena quando le donne rigovernano. Ritmicamente batti il tempo col piede, alzi e abbassi i sopraccigli. E se la perdi o la rompi, la perdita non è grave. Con pochi cents te ne puoi comprare un' altra.
John Steinbeck, Furore, cap XXIII
traduzione di Carlo Coardi
Bel racconto fotografico. Ciao :)
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