oggi, ventisette gennaio, in tutto il mondo è il giorno della memoria, dedicato al ricordo della shoah per decisione dell' Assemblea Generale dell' ONU del 2005
anche la fotografia è memoria, come ho scritto nel mio primo post su questo blog
ecco allora per oggi soltanto una mia fotografia di tanti anni fa, al cimitero ebraico di Praga
ed alcuni " link " per ricordare l' opera di Roman Vishniac, biologo e fotografo che ha ritratto la vita nelle comunità ebraiche dell' est europeo negli ultimi anni immediatamente precedenti la soluzione finale
egli è stato un eclettico e per alcuni aspetti controverso personaggio, come racconta questo lungo articolo del New York Times, accusato di aver usato nel dopogurerra le sue immagini più a scopo propagandistico che documentale, a volte presentandole in un contesto romanzato e ponendo l' enfasi solo sull' aspetto pauperistico della variegata realtà ebraica di allora
ma le immagini sono lì e parlano da sole, si tratta di guardarle e pensare a quel mondo che la furia nazista - e non solo - ha cancellato dalla faccia della terra e meditare sulla storia umana e sull' importanza della fotografia, arte e documento insieme
una nostalgica ninna-nanna yiddish, sottofondo sonoro per le immagini di Vishnia
Non ho nacora letto l'articolo, ma ho visto le fotografie (bellissime). Non capisco neanche che cosa voglia dire "aspetto pauperistico"; mi pare invece un giusto riequilibrio con l'immagine che per secoli è stata data dell ricco ebreo (usuraio). Invece è popolo, gente, persone e basta, al di là della condizione sociale, che viveva in pace.
RispondiEliminaGrazie.
Susi
Ciao Marco,
RispondiEliminagrazie per avermi anche questa volta aperto una nuova pagina non letta nel libro del mondo.