ho visto una luce strana provenire dall' interno della chiesetta
è San Cristoforo al Naviglio, a Milano, un gioiellino quattrocentesco a due passi da casa mia
entro e vedo potenti fari illuminare vecchie pareti affrescate e intonaci scrostati sotto cui si intravvedono antichi mattoni e tutt' attorno sono eretti dei ponteggi
è in corso un' operazione di restauro e due giovani esperte in camice bianco sono al lavoro per ripulire e ravvivare le antiche pareti, con una somiglianza che mi colpisce tra la loro divisa da lavoro e la mia, che invece mi dedico alla cura degli ammalati
mi colpisce anche la loro giovinezza e il modo di fare che appare sicuro, deciso, esperto, lo sguardo serio e attento, il loro parlarsi scambiandosi indicazioni e commenti e penso a quanti anni di studio e passione dietro tutto ciò, per dedicarsi a questo speciale tipo di medicina dell' arte
leggo su wiki che il restauro e la conservaziione sono nati relativamente da poco, solo nei primi decenni del '900, negli anni venti e trenta, nei migliori istituti di Belle Arti come Boston, Londra e Monaco, e - ovviamente - anche Firenze, all' Opificio delle pietre dure dove ad opera di Ugo Procacci il restauro diventa una vera e propria discipilina scientifica, non più lasciata ai cosiddetti "pittori di galleria"
lo studio e l' analisi scientifica dell' opera diventano la base da cui parte ogni lavoro di restauro, anche mediante l' utilizzo di metodiche fisico-chimiche e di tecniche come la radiologia, che ancora curiosamente mi fanno ripensare all' analogia dei camici bianchi
come nella cura di un paziente, ogni tappa del processo di restauro viene registrato e documentato, ogni scoperta può tornare utile per la cura di un' altra opera d' arte, come di un altro malato
e come in medicina anche nell' approccio al restauro d' arte sono state create delle "linee guida" che dettano la via maestra per procedere scientificamente a chi poi conservatore o medico, applica sempre la sua personale "arte"
nel restauro e conservazione delle opere d' arte, come in medicina, metdodo scientifico e sensibilità individuale, diagnosi e terapia sono dei processi inscindibili
Leica M3 con Neopan 400, Fujifilm X10 e X Pro 1
Un reportage molto interessante per me, anche perche da bambina sognavo di fare un lavoro cosi. Ovviamente la vita mi ha portato altrove. Complimenti. Mi piace che accompagni le fotografie con un racconto sempre interessantissimo. Ciao.
RispondiEliminati ringrazio Ksenija
RispondiEliminagrazie a te ho sempre il 100 % dei commenti positivi ai miei post!
:-)))
marco
:) ti devi fare un po di pubblicita' cosi ti verra altra gente a commentare, ma credo che sempre rimarra 100% di commenti positivi :)
EliminaChe interessante questo reportage. E' un lavoro che richiede molte competenze, artistiche, tecniche, di aggiornarsi..veramente affascinante far rivivere e permettere la conservazione del nostro patrimonio
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