giovedì 18 ottobre 2012

pierrot e lo smartphone

una  serata speciale a largo Mahler per il centenario della prima esecuzione a Berlino del
Pierrot Lunaire  di  Schönberg

abituato a fotografare in auditorium con l' attrezzatura fotografica di alto livello - reflex digitale con ottiche superluminose  + Leica analigica -  questa volta -  seduto tra il pubblico -  mi sono divertito a usare il mio nuovo smartphone
8 megapixel, zoom, messa a fuoco touchscreen

di primo acchito un certo snobismo aristocratico di chi fotografa "seriamente" da una vita mi farebbe rifiutare queste macchinette

trovo insopportabile vedere scattare  a braccia tese, senza mirino,  la camera lontano dal corpo e dall' occhio, il riverbero  della luce ambiente che rende invisibile lo schermo, la mano che trema un po'...

ma in fondo è la democrazia dell' immagine:  quello che si perde in qualità tecnica lo si può guadagnare in spontaneità e immediatezza e la possibilità di poter  sempre  registrare un' immagine che ci interessa e di condividerla rapidamente in rete avvicina molte persone al gusto della fotografia, che altrimenti non frequenterebbero

se una volta si tirava fuori dal portafogli un cartoncino   sgualcito con il ritratto della mamma o della fidanzata, del cane o del figlio, ora abbiamo a disposizione intere gallerie  di immagini  nel nostro taschino o nella borsetta,  da esibire con orgoglio ad amici, parenti e conoscenze occasionali

non è un' alternativa alla fotografia di qualità, ma è pur sempre una possibilità in più di fare e godere dell ' immagine

così l' altra sera è stato solo un gioco, una prova, ma anche un'  esperienza piacevole in un contesto nel quale altrimenti non avrei potuto scattare

non per niente  mi sono da tempo  inventato un mio personale "proverbio cinese" che recita:
la miglior macchina fotografica del mondo è quella che uno ha in quel momento con sè

tornando alla musica:
magnifica la  prova del direttore  Ruben Jais, dei  sei  strumentisti dell' Orchestra Verdi e della
splendida - di voce e di aspetto -  mezzosoprano Annette Jahns





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