bimba Uru, Islas Flotantes, Lago Titicaca
vecchio scatto degli anni ‘80
Pentax MX - Ilford FP4
la fotografia come strumento per leggere la vita
Sardegna nuragica
nel paesaggio odierno vivono le tracce di un’antica civiltà mediterranea
Pentax MX - Ilford FP4
su queste rive del Baltico, presso la spiaggia di Travemünde, Tony Buddenbrock e Morten Schwarzkopf vivono la loro breve storia d’amore, resa impossibile dalle convenzioni sociali, dal perbenismo borghese, dal sacrificio di lei in nome della rigida disciplina della famiglia
Rollei 35 T - Rollei RPX 400
il 25 aprile di questo anno I dell'era meloniana, che trasuda putridi rigurgiti reazionari, razzisti, antilibertari, anti-costituzionali, anti-antifascisti, anti-europeisti e nazionalisti, revisionisti, sovranisti, va celebrato con particolar impegno e solennità
lo dobbiamo a chi come i partigiani Carlo Gervasini e Edoardo Rossi e tanti altri giovani come loro hanno immolato la loro giovinezza per la nostra libertà
inaugurata pochi giorni fa a Torino presso la Galleria FIAF, prestigiosa vetrina legata alla storica associazione promotrice della cultura fotografica in Italia, la mostra dedicata al gruppo di fotografi che si riconoscono in quel modo di pensare l'immagine che il codoficatore del gruppo Carlo Riggi ha esposto nel manifesto della Fotografia Transfigurativa
in estrema sintesi il movimento considera l'immagine fotografica, pur strettamente correlata al dato di realtà da cui origina, come un' esperienza che mediata dalla fotocamera e dall'interazione tra questa e il fotografo può consentire di andare oltre, TRANS appunto, il mero dato oggettivo-documentaristico iniziale, innescando derive di interpretazione e di emozione, un po' come avviene nel sogno
sono stato molto onorato dalla scelta da parte degli organizzatori di selezionare anche una mia fotografia tra quelle esposte per presentare il movimento
il mio amico e appassionato di fotografia Stefano Borella ha da pochi giorni inaugurato presso Cascina Roma a San Donato Milanese la sua bella mostra intitolata "Inclusi i Presenti"
Stefano esplora lo spazio urbano con la sua Leica alla ricerca di segni, conferme, che la città è fatta per l'uomo
il suo interesse però non si concentra sulla persona nella sua singolarità, i volti non sono quasi mai riconoscibili nelle sue fotografie
le presenze umane a volte solo accennate sono solo un ribadire che questi spazi sono fatti per essere abitati, vissuti
pensate e progettate dall'essere umano, le città parrebbero poi poter vivere una propria vita autonoma, come in una realtà metafisica quale quella suggerita da un certo tipo di fotografia urbanistica e d'architettura, ma qui l'autore ci richiama sempre nelle sue immagini alla dimensione umana e all'interesse comunque umanistico della sua fotografia
le figure umane apparentemente marginalizzate si riappropriano sempre e comunque degli spazi e del significato ultimo delle immagini
sempre attento al gioco dei chiaroscuri, che utilizza come strumenti per delineare le sue immagini, il suo occhio coglie la giustapposizione delle masse di luce e di ombra e produce fotografie dal forte contrasto, che pare tuttavia controbilanciato dalla dolcezza e delicatezza delle situazioni e dei personaggi raffigurati
scelte operative e modo di fotografare che insieme all'uso del bianconero e al ritorno alla pellicola, con la sua matericità e ricchezza di grigi costituiscono la principale cifra stilistica di Stefano Borella
ho avuto l'onore e il piacere di collaborare con Stefano per il buon esito della sua mostra e di dovermi occupare della produzione delle stampe per l'esposizione, tratte direttamente dai suoi negativi con il metodo tradizionale in camera oscura, cercando come un buon artigiano di rendere al massimo la ricchezza delle sue immagini
un invito a tutti di andarle a vedere nelle prossime due settimane