anche Trieste è diventata meta/tappa delle grandi navi da crociera e di quel tipo di turismo di massa “mordi e fuggi”
non viaggiatori interessati a vivere, capire e entrare in contatto con luoghi e culture, ma solo a esperienze fugaci e qualche selfie nelle labili memorie dei telefoni cellulari
e la città si adegua, le grandi catene di punti vendita e consumo delle multinazionali hanno preso piede stabile anche qui
non più solo le austere facciate asburgiche, ora su Piazza Unità d’Italia guardano anche le centinaia di piccole cabine di questi alveari viaggianti
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