Da ragazzo ho iniziato a fotografare per documentare, testimoniare, osservare, ricordare.
Cresciuto con il culto della nitidezza, della messa a fuoco, della qualità ottica, della precisione, con la mentalità tendente al razionale e al concreto, portato più alla sintesi che all' analisi e poi di formazione medico - scientifica; ma le scienze mediche a differenza di altre sono caratterizzate anche da una componente umanistica: per essere utili all' umanità devono saper declinare le conoscenze tecniche per adattarle alle singole persone, saper giungere a compromessi tra il rigore della teoria e la pratica possibile.
Così un poco alla volta, un po' la vita e un po' il mio mestiere mi hanno insegnato che anche in Fotografia non è tutto tecnica, non è tutto controllabile, non è tutto misurabile, non è tutto razionale e prevedibile.
Specialmente da quando già maturo mi sono dedicato alla fotografia di Musica, ho capito che stavo cercando di fotografare anche sensazioni, emozioni, sentimenti e percezioni avvertibili anche a occhi chiusi.
L' incontro con il gruppo FT è stato il passo successivo, la scoperta di un mondo già presagito e conosciuto senza saperlo, la libertà oltre che di fotografare come prima anche di lasciarsi ispirare da nuovi soggetti, da nuovi temi e suggestioni.
Un' occasione di crescita, personale, culturale, umana.
tratto dal libro Diario Intimo FT
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