mercoledì 18 ottobre 2023

sperimentare, sperimentare...

la fotografia in grande formato è affascinante, difficile per i non esperti

e alla complessità tecnica, alla meticolosità richiesta e al lungo tempo necessario per ogni singola fotografia si aggiunge il costo della pellicola fotografica che ha raggiunto oggi livelli impensabili fino a pochi anni fa

se ad esempio per un rullino 35 mm occorrono oggi mediamente  8-10 euro con punte di 15 - 16  per alcune marche e con esso si ottengono 36 pose, una pellicola piana di grande formato arriva al prezzo, per restare nell'ambito minore del 10 x 12 cm a prezzi tra 1,5 e 3 euro a foglio

per il neofita che vuole iniziare l'avventura con la field camera o il banco ottico si tratta di costi davvero alti

esiste però un escamotage che permette di ridurre di molto i costi, almeno nella fase iniziale quando occorre "sprecare" una certa quantità di pellicola nelle prove iniziali 

consiste nell'utilizzare la vecchia pellicola radiografica, che la radiologia medica moderna ha abbandonato anch'essa a favore del digitale, ma che è ancora repertibile sul mercato a prezzi vantaggiosi

ad esempio la Fuji Super HR U x-ray film, in confezione da 100 fogli 24 x 30 cm, da cui si possono ricavare 6 pellicole piane 10 x 12 a foglio  per un totale di  600 pezzi. costa meno di 100 euro, equivalenti a circa 17 centesimi ciascuno

si tratta però di un film dalle caratteristiche particolari: ha una sensibilità attorno ai 50 - 100 ISO  ed è ortocromatico, ovvero la sua  sensibilità spettrale è limitata al blu e al verde essendo totalmente cieco alla radiazione rossa 

la sua resa è perciò particolare e si può usare solo in esterno nelle ore del giorno lontane da alba e tramonto, è più adatta alla fotografia di paesaggio, architettura e oggetti piuttosto che al ritratto, femminile in particolare, per il suo effetto di scurire la pelle e evidenziare i lineamenti e i difetti del viso   

pubblico qui alcuni dei miei primi esperimenti  eseguiti con il foro stenopeico








  


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