l' acqua che scorre, i ponti, la luce, il cielo e le nuvole riflessi sulla superficie del canale sono un polo di attrazione vitale irresistibile
amo passegiare lungo l' alzaia, dalle parti di san cristoforo, non lontano da casa mia, una meta sempre a disposizione per una camminata oltre che una fonte inesauribile di situazioni fotografiche
ma ci sono i periodi di "asciutta" e tutto cambia e diventa triste ed io non so più dove andare
due volte all' anno infatti, in primavera e in autunno, il consorzio che gestisce le acque dei navigli milanesi interrompe l' afflusso idrico dal ticino e il canale va in secca
il motivo principale è fermare la proliferazione delle alghe e permettere i lavori di sistemazione dei tanti canali che dal naviglio prendono origine per l' irrigazione delle campagne e la periodica manutenzione degli argini e dei fondali
per i poveri pesci del naviglio è una vera moria, che si è cercato in vari modi di limitare, con aciutte parziali o trattenendoli e deviandoli con speciali reti, ma questo resta un esempio particolare di come due diverse esigenze ambientali possano contrastare tra loro
anch' io mi sento un po' come un pesce quando arriva l' asciutta:
per chi vive o passeggia lungo le rive è una vera tristezza, il canale vuoto, le alghe fetide, i rifiuti e detriti sul fondo, l' aspetto di discarica a cielo aperto
l' asciutta dura ogni volta per più di un mese ed io mi devo rassegnare e cercare itinerari di ripiego
ma questa volta anzichè evitare la bruttezza ho deciso di farne un soggetto di ricerca fotografica e di andare lo stesso a passeggiare lungo le rive del naviglio in secca
come per magia, grazie alla fotografia, strumento per mettersi in contatto con la realtà anzichè evitarla, mi è diventato piacevole e comunque interessante ciò che prima sfuggivo
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