siamo nel pieno del periodo dell ' anno dedicato alla dichiarazione dei redditi e ogni volta si ripete quella specie di truffa rappresentata dalla destinazione dell' otto per mille
tutti sanno infatti che si può scegliere di destinare tale quota del gettito fiscale ad una delle chiese che hanno stipulato una convenzione con lo Stato Italiano, o in alternativa lasciarla allo Stato stesso, in tal caso per precise finalità sociali
ma il gioco è in realtà un po' sporco, per vari motivi
innanzitutto il finanziamento delle varie chiese dovrebbe essere, come nei paesi civili, totalmente a carico dei fedeli delle singole confessioni e non della fiscalità generale
ma l' aspetto perverso di questo meccanismo sta nel fatto che anche chi per motivi vari non esprime la sua scelta, ad esempio per questioni di di riservatezza o non essendo credente o perché non tenuto a presentare la dichiarazione in quanto dipendente o pensionato monoreddito, contribuisce comunque e suo malgrado al finanziamento delle varie congreghe religiose, poichè l ' intero otto per mille di tutto il gettito fiscale viene suddiviso secondo la percentuale delle sole scelte espresse
ad esempio, se soltanto il 20 % dei dichiaranti esprime la sua scelta e il 90 % di questi la destina alla chiesa cattolica, il 90% dell' intero otto per mille del gettito fiscale va alla suddetta chiesa
la spudoratezza di questo meccanismo è così lampante che quando è stata istituita in analogia la disposizione del cinque per mille, pensata per sovvenzionare la ricerca scientifica, la cultura o varie ONLUS, si è invece stabilito che le scelte non espresse riconfluissero nel bilancio statale generale
un chiaro approfondimento su questi argomenti si può leggere sul sito della UAAUR , che sostiene anche un movimento per l' abrogazione di questa norma clericofila di derivazione concordataria
in attesa della sua abolizione la mia destinazione va di solito a quella tra le varie chiese che mi sembra un poco più affidabile in quanto a serietà e destinazione sociale anzichè ecclesiastica dei fondi
Domenica scorsa, dopo almeno venti anni, ho fatto di nuovo ingresso in una chiesa per assistere ad una cerimonia in qualità di invitato. Ho provato qualcosa di non descrivibile a vedere ancor oggi, nel 2015, fare il giro della "questua", la raccolta di soldi per il mantenimento delle spese a carico della parrocchia locale. Nel vedere i "volontari dell'ordine" fare il giro tra le panche mi sono chiesto se sia davvero necessaria e dove vadano a finire tutti i soldi che la chiesa percepisce da noi contribuenti.
RispondiEliminaMi astengo poi dal commentare l'evoluzione della mezz'ora di omelia ...
Grazie Tiberio, capita anche a me quando per matrimoni o purtroppo funerali devo assistere a funzioni religiose di sentirmi come un marziano in un altro pianeta
Elimina-:)