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circonvallazione filoviaria esterna di Milano
la più "popolare" tra le linee di trasporto pubblico della città, sempre affollata di immigrati e ceti meno abbienti, con vecchio termine la si potrebbe definire la più
proletaria delle linee ATM, nelle ore notturne addirittura un po' pericolosa, con balordi e ubriachi spesso tra i passeggeri
vedo due posti stranamente liberi, qualcuno si allontana disgustato commentando sul cattivo odore
sedute lì due persone, condizioni igieniche e postura inequivocabili
homeless,
clochard, usare un termine in una lingua straniera ci fa sentire più
politically correct, ma il significato è lo stesso:
barboni
mi avvicino e mi siedo, i profluvi in realtà sono prevalentemente alcoolici, meno peggio di quanto potessi prevedere, abituato per mestiere ad avvicinare esseri umani di qualsiasi condizione
che ore sono, per favore ? - mi chiede con accento straniero quello dei due in contatto col mondo esterno
inizia così una chiacchierata con Bogush, polacco di Cracovia dal sorriso e sguardo dolcissimi
io dormo per strada e vivo per strada, racconta
ma non vai al dormitorio? gli chiedo e poi ancora quando il filobus sta passando proprio davanti alla mensa dei poveri
Il pane quotidiano: vieni a mangiare qui?
Puah, Marco - Marek in polacco - mi risponde, che postacci !
io vivo solo, sto sempre solo, mi piace stare da solo e mi parla poi di quanto è bella la sua Cracovia e della bellezza dei suoi monti Tatra e delle
kobiety, le donne del suo paese
è contento e sorridente quando gli propongo qualche scatto col cellulare, mi aiuterà a ricordarmi di questo incontro con lui
solo dopo gli chiedo - e lui accetta - se ha bisogno di un piccolo aiuto per comprarsi qualcosa da mangiare, raccomandandogli che non lo spenda tutto in vino
è arrivata la mia fermata, ci salutiamo con una stretta di mano e ancora un sorriso